Il mio cuore
è fortemente legato all’evento “Le strade della mozzarella” perché………………..solo
chi ci è stato lo può capire.
Una kermesse
del gusto, dove sfilano i più grandi artisti dei fornelli, dei forni e delle
cantine, tra laboratori, degustazioni e interviste; giornate dense, che anche
se partecipassi ininterrottamente a tanto, non sarebbe mai tutto.
Un anno fa,
inaspettatamente per me, ho accolto anche la vittoria per il contest, con il
mio Cannolo croccante. Già fu una gran bella soddisfazione essere scelta
insieme ad altre nove blogger a soggiornare in quella cornice incantevole, la
vittoria poi mi ha dato una forte carica di stima verso me stessa, aprendomi la
strada verso nuovi orizzonti. Infatti da lì in poi mi sono trovata coinvolta in
tanti eventi ed iniziative che mai avrei pensato di affrontare prima.
Ma la cosa
più bella, che ho detto sin da allora, è stata quella di conoscere le altre
amiche blogger e condividere insieme a loro questa meravigliosa avventura.
L’anno
scorso l’idea del cannolo scaturì, in
maniera istintiva, dal tema dato: mettere in una ricetta tutto quello che
rappresentava la mediterraneità.
Il tema di
quest’anno è stato molto stimolante per me, perché non mi ha guidato quella
molla che scattò all’improvviso un anno fa, ma la scelta consapevole di ciò che
sento più caro e vicino alla mia territorialità.
Tutti gli
ingredienti che compongono il mio piatto hanno una storia e un perché: cercherò
di spiegare il perché.
La
mozzarella e la pasta sono gli elementi fondamentali del tema, matrimonio
perfetto, abbinamento sempre riuscito, versatilità e completezza.
Il maiale
nero casertano è un’antica specie autoctona dei territori compresi tra le
province di Caserta e Benevento, riqualificato incrementandone l’allevamento,
come ai tempi degli antichi romani, allo stato brado. La caratteristica
organolettica è quella di possedere maggiore grasso rispetto alle altre razze,
ma un grasso molto simile all’olio extravergine d’oliva, da cui si ottiene una
sugna superiore in gusto.
La mela
annurca, la regina delle mele, altra eccellenza del territorio campano, con la
sua polpa croccante e gradevolmente acidula , si sposa bene con le carni del
maiale, sgassandone la bocca.
La lavanda è
poco usata in cucina, di solito si trovano a Marsiglia dei biscotti, le
navette, niente altro.
Ma così profumata,
con un tocco agrumato e speziato è davvero un peccato non farla entrare nelle
nostre pentole e tegami. D’estate, il tempo della fioritura e periodo migliore
in cui sprigiona tutte le sue note profumate, uso utilizzarla fresca e seccarla
all’ombra per farne una scorta per l’inverno.
Il pomodoro giallo è quello che ha dato il nome alla versione più diffusa, ma questo è il primo, l'originale (pomo d'oro). Il seme è stato custodito dai monaci camaldolesi, che hanno da sempre provveduto alla coltivazione. E' un pomodoro, seppure meno aderente rispetto al rosso, molto più dolce e delicato ma comunque molto gustoso e ideale da assaporare insieme a un piatto dove è presente la mozzarella con le sue note di freschezza.
Il pomodoro giallo è quello che ha dato il nome alla versione più diffusa, ma questo è il primo, l'originale (pomo d'oro). Il seme è stato custodito dai monaci camaldolesi, che hanno da sempre provveduto alla coltivazione. E' un pomodoro, seppure meno aderente rispetto al rosso, molto più dolce e delicato ma comunque molto gustoso e ideale da assaporare insieme a un piatto dove è presente la mozzarella con le sue note di freschezza.
Infine l’olio
di Ravece è un condimento che prediligo in cucina, innanzitutto per la sua
bassa acidità e poi per il suo intenso profumo fruttato.
Ingredienti per 4 persone
300 g di
mozzarella di bufala campana dop
300 g di
macinato di maialino nero casertano
2 mele
annurche
1 tazzina di
grappa alla mela annurca
1 barattolo
di pomodoro giallo nel sugo da 350g
1 scalogno
1 spicchio
di aglio rosso
½ cipolla
dorata
Fiori e
foglie di lavanda
Pepe nero
Sale
Olio extra
vergine d’oliva di Ravece
Procedimento
In un tegame
largo rosolare in olio e aglio le mele ridotte a dadini, senza privarle della
buccia, a fuoco dolce; aggiungere sale e una spolverata di pepe, coprire e
lasciar cuocere ancora per 5 minuti. Spegnere e tenere a caldo.
In un tegame
a parte rosolare a lungo e a fiamma molto bassa lo scalogno, aggiungere il
macinato di maiale nero casertano e rimestare continuativamente per tenere la
carne sgranata; salare e aggiungere un pizzico di lavanda sminuzzata. A questo
punto unire le mele, amalgamare e versare la grappa. Roteare il tegame e
flambare.
Spegnere e tenere a caldo, coperto, per preservare la morbidezza della carne.
In un tegame
di terracotta rosolare la cipolla tritata finemente nell’olio, aggiungere il
barattolo di pomodori, salare e lasciar cuocere coperto per 10 minuti.
Nel
frattempo cuocere i conchiglioni rigati in abbondante acqua salata, scolarli, versarli
in una pirofila e aggiungere un po’ di olio per evitare che si attacchino.
Aggiungere
la mozzarella tagliata a dadini al composto di carne e mele e farcire i
conchiglioni ; adagiarli allineati, in una pirofila da forno. Far gratinare leggermente, per pochi minuti, giusto il tempo che la mozzarella si sciolga e si
amalgami al resto degli ingredienti; servire i conchiglioni adagiandoli su uno
specchio di salsa di pomodoro giallo disponendoli a raggiera e irrorandoli con
il sughetto rilasciato durante la gratinatura.
Con questa ricetta partecipo al contest