Ci
sono dei cibi li senti particolarmente vicini al tuo mondo, ai tuoi
gusti e alle tue scelte che solo a sentirli nominare ti danno già
quel conforto e quella soddisfazione tali da sembrare di averli
mangiati veramente.
Questo mi è successo quando ho letto del tema
dell'Mtc di questo mese, della proposta di Annalena che non è tanto
una ricetta ma sperimentare una delle tecniche di cottura del riso
proposte da lei.
Io amo il riso, amo cucinarlo e amo mangiarlo; a
casa mia almeno un risotto e un pilaf a settimana non possono
mancare; d'estate l'insalata di riso, in inverno le minestre.
Anche
se dalle mie parti è considerato uno sciacquapanza e un alimento da
somministrare a persone delicate e ammalate, noi, a dispetto di
qualsiasi luogo comue, lo preferiamo in qualsiasi modo. Che golosità
il riso e patate del lunedi con una cucchiaiata di ragù della
domenica cotto insieme a quella crosta di parmigiano che attendeva
già da qualche giorno; diventa un salvacena quando rincasati tardi
chiedo cosa preparare per cena e tutti mi rispondono: riso al burro e
parmigiano; poi i risotti secondo quanto ci offre la stagione: ai
porcini, con verza e salsicce, con zucchine e provola, agli asparagi,
alla zucca....e qui potrei continuare all'infinito.
Insomma tante
ricette per accontentare tutti ma in definitiva senza avere la
consapevolezza della tecnica di cottura usata.
Annalena mi ha aperto
dinanzi un mondo immenso che ha suscitato in me prima entusiasmo e
poi un senso di piccolezza e di impotenza rispetto a quanta
conoscenza mi offrisse lei.
Già con il babà mi aveva tanto colpito
la sua maestrìa e la sua bravura uniti a un animo gentile e umile ma
che rivelava una grande persona. Tutto questo l'ho visto confermato
poi con la vittoria che l'è toccata: con semplicità e chiarezza ha
avuto la capacità di toccare le corde più profonde degli animi di
noi appassionati e aprire le nostre menti a una comprensione che
rimarrà indelebile.
In questo periodo avevo
continuamente la sensazione che Annalena si aspettasse da me una
ricetta con la mozzarella. Ne ho pensate tante, ma non riuscivo a
trovare qualcosa che conservasse integro il suo sapore e la sua
freschezza. Poi quando mi stavo quasi arrendendo e decidere di
preparare dei timbalini ecco che il mio occhio è caduto per
l'ennesima volta sulla Fukiyose chirashi sushi e qui ho avuto
l'illuminazione: potevo rielaborare questa sua ricetta con degli
elementi mediterranei che si accompagnano in maniera equilibrata alla
mozzarella.
La mozzarella è ottima con pomodori e basilico, la
famosa caprese; è superba con pepe e limone; è un classico
accompagnata anche alle olive.
Ho voluto riunire tutto questo in
questo piatto giapponese, uno sushi scomposto, più casalingo di
quello che conosciamo noi occidentali, dove tutti gli elementi
vengono serviti sopra il riso.
Ingredienti
450
g di riso originario tondo
50 ml di acidulato di riso
1 cucchiaio di
miele
1 cucchiaino di sale
foglie di coriandolo
buccia di limone
grattugiata
6 mozzarelline da 30 g
150 g di pomodorini
basilico
zucchero di
canna
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di
olive nere
½ bicchiere di vino bianco dolce
zenzero grattugiato
aglio
origano fresco
pepe
sale
olio extravergine d'oliva
Prepariamo
i pomodori confit
Lavare i pomodorini e tagliarli a metà, sistemarli
in una teglia su un foglio di carta da forno, spolverarli di sale e
zucchero di canna passato al mixer, basilico tritato e un filo di
olio; passarli in forno a 100° per 90 minuti.
Prepariamo le olive
Denocciolare le olive, trasferirle in un tegame, aggiungere un filo
di olio, un po' di aglio tritato, l'origano fresco, il pepe e rosolare a fuoco
vivace spadellando per un paio di minuti;
versare il vino, far
sfumare, lasciar cuocere per un minuto e spegnere. Versare in una
ciotolina, aggiungere dello zenzero grattugiato e lasciar marinare
fino al completo raffredamento.
Prepariamo le mozzarelline
Tagliare
le mozzarelline a cubetti di circa 1,5 cm, sistemarle in una ciotola,
aggiungere del basilico tritato e un paio di cucchiai di olio e
lasciar marinare sino all'utilizzo.
Portare a ebollizione l'acidulato di riso con il miele e il sale;
spegnere e far raffreddare completamente.
Prepariamo il riso
Versare
il riso in una ciotola capiente e coprirlo con il doppio di acqua
fredda: Strofinarlo tra le dita per circa un minuto, fino a quando
l'acqua risulta bianca. Scolare, sciacquare delicatamente e ripetere
lo stesso procedimento per altre tre quattro volte fino a che l'acqua
è chiara. Versare di nuovo nella ciotola, aggiungere altra acqua e
lasciare in ammollo per 30 minuti. Scolare, sciacquare e versarlo in
un tegame di terracotta smaltata, coprire di acqua fino a superare di
2 cm il riso, aggiungere qualche fogliolina di coriandolo e la buccia
di limone grattugiata Quando l'acqua bolle coprire con un coperchio
pesante avvolto in un panno, abbassare la fiamma e lasciar cuocere
per 10 minuti senza mai aprire. Quando è cotto trasferirlo su un
piano di legno, versare sopra l'aceto freddo e con un cucchiaio
rimestare fino a quando i chicchi risultano lucidi e si è
completamente raffreddato.
Mi ha aiutato tanto in questa operazione
una giornata ventosa e secca, visto che ho anche sistemato il
tagliere vicino alla finestra spalancata. Annalena ci suggerisce
anche di usare un phon con il getto di aria fredda.
Completiamo il piatto
Adagiare il riso
in una ciotola, sistemare i pomodorini confit a raggiera, negli spazi
sistemare le olive, al centro sistemare una mozzarellina intera
tenuta da parte e poi tutto intorno quella a dadini; decorare con del
basilico fresco.
Unire la marinata delle olive e quella delle
mozzarelle, aggiungere la salsa di soia emulsionare con una forchetta
e disporla vicino alla ciotola con il chirashi perchè ognuno possa
servirsene a proprio gradimento nella ciotola individuale.