Porta d'ingresso Villa Camplieto, Ercolano, Na
Ci ho messo
un po’ di giorni a scrivere questo post; molti lo aspettavano, qualcuno me lo
ha chiesto, altri sono rimasti un po’ delusi per essere venuti qui a cercarlo
molte volte e non averlo trovato.
Ma la fatica
di mettere delle idee in ordine e buttarle giù è stata davvero tanta, perché ho
avuto una mente e un cuore affollati di immagini, emozioni, incontri,
sensazioni, odori e sapori tutti entrati in me nell’arco di una serata. E
l’indomani poi la prima sensazione che ho avuto al risveglio è stata
un’incredulità infantile mista a una meravigliosa esterefazione per il senso
del bello che ho avuto la possibilità di vivere.
Tutto questo
durante Vini Ville e Sapori, a Villa Campolieto, fra affreschi e architetture
vanvitelliane, una kermesse per condurre
il visitatore alla scoperta di antiche dimore storiche attraverso
un’enogastronomia di qualità.
Villa
Campolieto è una dimora storica che si trova a Ercolano entro il tratto del
Miglio d’oro, che corre lungo la Tirrenia Inferiore identificata un tempo come
la Strada Regia della Calabrie. Il Miglio d’oro corrisponde esattamente a un
miglio, l’unità di misura della Provincia di Napoli, prima dell’unificazione;
un percorso che vanta una ricchezza di ville
nobiliari costruite a partire dal ‘700. Carlo di Borbone, visitando la villa
del duca di Elboeuf, rimanendo affascinato dalla bellezza del paesaggio
vesuviano e dalla dolcezza del suo clima, commissionò la costruzione della
Reggia di Portici.
Dopo di lui
molti nobili seguirono il suo esempio e
decisero di trasferirsi lungo quel tratto facendosi costruire da importanti
architetti ville sontuose con giardini e fontane.
Ma gli eredi
degli aristocratici borbonici non furono in grado di garantirne la conservazione
per cui il Parlamento italiano, nel 1971 istituì l’Ente per le Ville Vesuviane
per provvedere alla conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio
artistico delle ville.
Grazie al
supporto di questa Fondazione è da otto anni
che Vini Ville e Sapori è ormai l’evento
più atteso.
Trenta
cantine con oltre 100 etichette, accompagnati da un ventaglio di prodotti a
tutela regionale, per delinearsi in un festival dei territori e delle
tradizioni ma quelle buone e sane, con l’intento di rispondere e contrapporsi,
quest’anno, alla violenta campagna mediatica che ha inevitabilmente dilaniato
la nostra meravigliosa regione.
La Terra dei
Buoni che si contrappone alla Terra dei Fuochi
La
situazione di cui parla la cronaca degli
ultimi tempi è drammatica, ma è limitata a una piccola porzione di un
vastissimo territorio, che produce delle eccellenze continuamente monitorate e
salvaguardate.
Antonio
Lucisano, direttore del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana
dop, chiede delle azioni immediate, visto che i danni riguardanti il settore si
aggirano intorno ai 20 milioni di euro.
In un
incontro che ho avuto con lui, prima di questo evento, ricordo la sua veemenza,
durante un’intervista a cui ho assistito, a sottolineare che le bufale vivono
all’interno di recinti chiusi, con nessuna possibilità di contaminazioni con
nessun tipo di rifiuti. E in un caseificio mediamente in un anno entrano 200
volte per effettuare tutti i tipi di controlli.
Ed io che in
un caseificio ci lavoro, vedo questi controlli e vedo che le bufale non
pascolano.
Ma torniamo
a Villa Campolieto e alla mia presenza in quell’incantevole cornice.
Anzi
carissimi, lascio il posto alle immagini, che talvolta sono molto più eloquenti
persino di un minuzioso trattato.
Sala di Minerva e Mercurio, Villa Campolieto, Ercolano
Aperitivo e primi assaggi
e laboratorio delle Birre artigianali
Laboratorio dei pecorini campani a cura dell'Onaf di Caserta e di Napoli
condotto dal maestro Mario Sanza
Laboratorio del latte nobile dell' Appennino Campano
a cura dello Slow Food condotta del Vesuvio
Laboratorio dell'olio a cura della Coldiretti
condotto da Maria Luisa Ambrosino capo panel CCIA di Napoli
Forum La Terra dei Buoni
La salvaguardia dei territori agricoli campani per una filiera produttiva di qualità
Con Antonio Lucisano, Alfonso Carbonelli, Massimo Di Porzio,Felice Biasco
Le Sale del Gusto
Pane di segale integrale al sesamo bianco con ricotta e marmellata di arance al cardamomo
Focaccia di farina di grano duro integrale con mousse di ricotta al pecorino e olive nere
Pane integrale di farro alle noci con ricotta e pere caramellate al miele cannella e pepe
Crakers al rosmarino con ricotta e crema di castagne e zucca
Tutti gli impasti, ovviamente con lievito madre