Passando da Roberta la mia attenzione fu immediatamente rapita da quella domanda: “ Cos’è
l’amicizia tra un uomo e una donna?.....Rara, complessa, precaria, soggetta al
divenire e a volte anche a finire….”
Strano, era
la stessa domanda che mi ponevo anche io in questi ultimi tempi, riflettendo
sulla mia vita e sulle poche amicizie femminili che ho avuto.
Poche,
davvero poche, ma sincere e profonde e che, ahimè, sono finite perché così va
la vita, le strade si separano, gli interessi cambiano, tutto è un divenire.
Ma
riflettevo anche sulle tante amicizie maschili che ho sempre avuto che, seppure
anch’esse finite sono state una costante che mi ha accompagnato fin da
piccolissima.
Sono
riuscita a legare con i maschi instaurando sempre un feeling semplice e fluido,
senza mai sentirmi giudicata, senza mai mettermi in competizione, senza mai
provare né invidia né gelosia.
Ricordo del
mio amico delle elementari, affetto da un handicap, che tutti evitavano perché
troppo lento, perché non riusciva a interagire e a integrarsi, ed io sempre
pronta ad avanzare verso di lui, per tendergli la mano e dargli fiducia, per
farlo sentire oltre il suo handicap, un
bambino amato e accettato.
Ricordo il
mio amico delle superiori che all’ora della ricreazione, vedendomi sempre
isolata e in disparte, si sedeva accanto a me nel mio banco, per mangiare
insieme la mia mela.
Ricordo il
mio amico dell’oratorio, un po’ più piccolo di me, con cui si volava in alto
con i sogni e i progetti.
Rivisto dopo
quasi vent’anni è stato come se non fosse passato neppure un giorno.
Ricordo poi
un amico conosciuto una sera d’estate, diciotto anni fa.
Troppo
simile a me: figlio unico come me, timido e introverso come me, che se ne stava
un po’ sulle sue come me….
Simile ad
altre amicizie avute in precedenza, anche con lui ho legato facilmente, ma più
che con gli altri, mi dicevo: solo lui può capire il mio senso di solitudine,
nessuno è vicino al mio mondo quanto lui….
Ma
diversamente dagli altri il passo dall’amicizia all’amore è stato breve!
Facciamo
progetti e sogni insieme, condividiamo preoccupazioni e sofferenze, gioiamo
insieme per traguardi raggiunti e piccole vittorie quotidiane.
Ci siamo poi
scoperti diversi, con caratteri complicati e un po’ contorti, con idee a volte confuse,
con tensioni che vanno all’opposto……..ma
tutto non ci vieta di cercarci come due pezzi da incastrare in quel puzzle che
sono le nostre vite, per creare armonie di colori e di forme.
Ma le mie
amicizie maschili sono continuate….
L’ultima
nata è recente, giovane quanto il mio blog e vissuta soprattutto grazie ad esso
: Pasquale.
Già ne ho
parlato su queste pagine del nostro incontro,
di eventi vissuti insieme, di progetti che si stanno facendo e anche
realizzando. “Materiale” per capirne qualcosa ce n’è!
Ciò che ci
contraddistingue è la nostra passione comune e l’ amore per il nostro
territorio e le nostre tradizioni. L’amore per i nostri blog, la voglia di
imparare in maniera autentica aspetti ancora sconosciuti di questo immenso
universo che è il food.
Ma un'altra
caratteristica fondamentale è il rispetto di quello che l’altro sa e la voglia
di apprendere ma anche di trasmettere.
Tanto ho
conosciuto con Pasquale in questi pochi mesi.
Se
l’amicizia fosse una ricetta sarebbe una cottura su pietra lavica.
E’ il suo
cavallo di battaglia. E’ il re dei primi: ne fa di tutti i colori e di tutti i
sapori, ma riguardo ai secondi, egli stesso dice che non ha ricette; gli basta
qualsiasi tipo di carne, appoggiarla su quella pietra rovente e farne una vera
delizia. Non ci credevo, poi una sera mi
fece provare un semplice cosciotto di pollo, senza condimenti, né sale, né
aromi, e scoprii sorprendentemente un sapore unico e inconfondibile: si aprì un
nuovo mondo per le mie papille gustative!
Così in
occasione di una “grigliata” in montagna con la sua inseparabile pietra ho voluto
fare una mia ricetta; lo sforzo è stato ben poco visto che è il tipo di cottura
che è il protagonista, comunque gliela dedico!
Spiedini di pollo e salsiccia
Petto di
pollo
Cervellatina
di pollo e tacchino
Ridurre a
cubetti regolari il pollo e la salsiccia e alternarli sugli spiedini di legno.
Riscaldare
la pietra lavica su una fonte di calore sostenuta, appoggiare gli spiedini e
far cuocere.
Stop, questo
è tutto!
Ho aggiunto
del rosmarino solo per una vena artistico-culinaria, nonostante il disappunto
del mio amico.
Così vedo
l’amicizia:
-viva come
il fuoco
- rovente
come la pietra
- semplice
come lo spiedino
- schietta e
sincera come un bambino che se lo gusta
Con questa
ricetta partecipo al contest " L'amicizia... se fosse una ricetta, sarebbe..."