Questo è uno
di quei dolci fortemente radicato nella sua terra di origine, tipico, con dosi
e metodi di lavorazioni che si imparano solo se ti vengono tramandati e solo se
li vedi fare magari per vent’anni.
Io ci ho
messo una vita per amarlo.
Primo perché
da piccola non mi piaceva; nel mio immaginario e nei miei gusti personali avevo
dei canoni molto ristretti: per me un dolce per essere buono doveva essere
soffice soffice, e inzupposo quando lo intingevo nel latte. Mentre la Pigna non
lo era.
Secondo
motivo per cui ci ho messo una vita per amarlo è la grande pazienza necessaria
per impastarlo e aspettare la sua lunghissima lievitazione.
Che barba! (dicevo
da adolescente)
Poi in me è
sbocciato l’amore per i lievitati, la voglia di far nascere il mio Lievito
Madre, quella pazienza ad impastare a mano, la perseveranza di aspettare una
lunghissima lievitazione.
Tutto questo
non me lo aspettavo da una come me, sempre incasinata, frenetica, con impegni
che ci vorrebbero 48 ore per soddisfarli e sempre su di giri.
Ma veniamo
alla Pigna, conosciuta anche come Casatiello dolce a Napoli, ma in quel di Marcianise
e paesi limitrofi assume questo nome.
E’ un dolce che
nasce raffermo, ma che si mantiene tale anche 40 giorni ( no, state certi che
non esagero), in compenso è aromatico e profumato, e più passa il tempo più si
esaltano queste caratteristiche.
Ingredienti
Per il “criscito”
250g di
lievito madre
250 g di
farina
100 g di
zucchero
2 uova
1 bicchiere
di acqua tiepida
Rinfrescare
il lievito madre per due giorni consecutivi, poi al terzo giorno, la sera,
pesarne 150 g , in una ciotola scioglierlo con l’acqua tiepida, aggiungere lo
zucchero e infine la farina e le uova. Spolverare la superficie con altra farina,
coprire e mettere a lievitare al caldo avvolto in una copertina di lana, per un’intera
notte.
La mattina
successiva procedere all’impasto con
750 g di
farina
500 g di
zucchero
8 uova
150g di sugna
4 bustine di
vanillina
2 limoni
grattugiati
1 bicchiere
di: rhum, anice e strega
2 pizzichi di
sale
In una
grande ciotola battere le uova con lo zucchero, la vaniglia e le bucce di
limoni grattate.
Aggiungere
la farina setacciata e il criscito preparato la sera precedente e incorporare
bene. Cominciare a impastare vigorosamente, sollevando e battendo la pasta
continuativamente finché non iniziano a formarsi delle grosse bolle, indice che
si è fatto un buon impasto. A questo punto aggiungere la sugna sciolta e fredda
e il bicchiere con i tre liquori. Amalgamare velocemente e trasferire negli
appositi stampi unti di altra sugna. Riempire per metà e mettere a lievitare
per almeno 24 ore, in un luogo riparato.
Un
suggerimento di sicuro successo. Mettere gli stampi nel forno, su una coperta,
coprirli con un vassoio di cartone e poi con la parte restante della coperta.
Inserire nel forno delle bottiglie di plastica riempite di acqua bollente e
chiudere. Cambiare l’acqua nelle bottiglie due volte.
Trascorse le
24 ore, e comunque quando sono raddoppiate, procedere alla cottura.
Preriscaldare il forno alla massima temperatura per mezz’ora, inserire gli
stampi, far cuocere per 15 minuti e poi coprire con un foglio di alluminio e
far cuocere ancora per 45 minuti. Spegnere e far raffreddare per mezz’ora senza
aprire lo sportello.
Quando sono
completamente fredde procedere alla glassatura con:
200 g di
zucchero a velo
2 albumi d’uovo
1 cucchiaino
di succo di limone
Montare bene
con una frusta elettrica, spalmare sulla superficie delle pigne con un pennello
di silicone e ricoprire con confettini colorati, bianchi, argentati, ovetti.
Lasciar
asciugare in forno a 70° per 15 minuti
Bravissima..rimango sempre incantata da queste preparazioni..........
RispondiEliminae la tua è veramente perfetta!!
I miei migliori complimenti!!
Baci
Rosy
weeeeeeeeeeeeeeee! troppo bella la pigna!
RispondiEliminaun bacio
spery
Anch’io sono un tipo frenetico, su di giri che vorrebbe tutto e subito. Ma la magia dei lievitati è anche questa, renderti capace di saper aspettare e riuscire ad emozionarti in quell’attesa. Non ho mai provato la pigna, ricorda un po’ la nostra “pizza di pasqua” come consistenza ma è molto più allegra con la glassa coperta di confettini colorati. Quel mix di liquore dev’essere favoloso tra anice e strega. Un bacio, buona giornata
RispondiEliminaecco un altra preparazione fantastica!! leggere di dolci tradizionali di altre regioni è sempre interessante, questa non la conoscevo!!! vero, ad essere vicine quante cose che potevamo sperimenatre insieme, avrei imparato un sacco ;)
RispondiEliminabaci!
Mamma che meraviglia! una pasta sofficissima e la colorazione in superficie fà davvero pasqua!
RispondiEliminabravissima!
bacioni
che bella!
RispondiEliminama quanto sei brava?!
baci.
Ciao!!!
RispondiEliminaFinalmente ho trovato la ricetta...o almeno credo...questo dolce tal quale se non per i canditi all'interno lo mangiavo da piccola...a farlo era un forno artigianale a Tolentino nelle Marche (il paese di origine di mia nonna materna) e a Pasqua eravamo soliti acquistarlo da questo forno.... a me sembra proprio lui!!!!! Ne sono felicissima... tu sai se oltre all'origine napoletana vi sono altre versioni??? Mi piaceva un sacco e la chiamavano..la pizza di Pasqua!
Grazie
Federica
Un dolce leggendario dalle dosi variabile e di difficilissima esecuzione.Io ad esempio ancora non sono riuscito a fare una pigna come la faceva la mia nonna che e' un pochino diversa da questa.
RispondiEliminaSara' questione di farina???
La tua ha un bel aspetto!!!!!
E infatti io lo conoscevo come casatiello dolce....e l'ho anche assaggiato più volte, è un fantastico lievitato, brava!
RispondiEliminaE io imparo un'altra delizia delle tue parti! che meraviglia Antonietta! si vede nelle ultime foto molto nettamente che impasto perfetto hai fatto. una vera dimostrazione di maestria nei lievitati!! anche io sono frenetica, no anzi, sclerotica ma quando devo impastare mi calmo e mi rilasso concedendomi tutto il tempo necessario. E non c'è niente di più bello in cucina di vedere un'impasto crescere bene, son sicura che la pensi come me!
RispondiEliminaun bacione!!
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RispondiEliminasperiamo tu faccia parte della nostra grande famiglia!
La famiglia di Cà Versa
Ciao Antonietta, sono di nuovo Rosy di Non solo cucine isolane, appena puoi passa da me, hai un premio da ritirare!!
RispondiEliminache spettacolo questo dolce...ti è venuto una meraviglia!
RispondiEliminaè vero ...con il tempo i gusti cambiano, capita anche a me di gustare qualcosa che da piccola non mi piaceva!
bacioni
che spettacolo questo dolce (che non conoscevo) mi invoglia proprio all'assaggio, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaI lievitati sono la mia passione, ma questo non l'ho mai preparato : è bellissimo, con quella copertura colorata...
RispondiEliminaSono felice di conoscerti, qui , nella "tua cucina" ci sono molte ricette davvero belle.
Buona notte.
Sandra
Ciao Antonietta, grazie per averci fatto scoprire questo dolce! Le prelibatezze legate alla tradizione sono davvero speciali!!! A presto!
RispondiEliminaanche dalle mie parti si usa questo dolce che chiamiamo tortano pasquale......fino all'anno scorso non mi piaceva perche' sapeva troppo di lievito...ora con il mio lievito madre lo adoro.....
RispondiEliminaChe bel dolce..non lo conoscevo affatto!!
RispondiEliminaMi segno la ricetta e non si sa mai che domani metto le meni in pasta!
Un caro saluto e tanti Auguri!
Inco
questa ricetta è veramente la migliore ne ho provate tante navigando ma nessuna mi ha dato tanta soddisfazione!! bravissima !!! finalmente la vera pigna...continua così
RispondiEliminaquesta ricetta è veramente la migliore!!! ne ho provate tante ma nessuna mi ha dato tanta soddisfazione!! è venuta benissimo e buonissima!!! brava continua così!!!
RispondiEliminabellissimo!
RispondiEliminaCiao cara rinfrescare il criscito cn sempre la stessa dose d'inizio?
RispondiEliminaCiao!! Sto iniziando con il rinfresco rinfresc. Ogni quante ore devo farlo? Per 2gg va bene?
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