Quando si dice Natale, oltre al significato intrinseco di festa cristiana,
si pensa subito al buon cibo: grandi banchetti con piatti speciali e
pietanze prelibate, fondamentali per creare , mantenere e rinnovare
l’atmosfera, riunendo le famiglie e suscitando in ognuno di noi quel sogno
segreto che esso possa non finire mai. Sensazione comune a tutti i ceti
sociali e a tutte le epoche storiche. La tavola del Natale, negli
anni , ha subito molte contaminazioni culturali per cui parlare di
tipicità locale, oggi, è veramente un compito arduo. Bisogna ricorrere ai
ricordi, magari raccontati dai nonni.
Uno di questi è la ricetta delle “Carte ‘e pepe”
Chiamate così perché somiglianti al modo di avvolgere le cartine che
contenevano il pepe che un tempo si acquistava sfuso, ma in comune con questa
piccante spezia non hanno nulla se non il nome, perchè sono uno scrigno
prezioso di dolcezza e croccantezza.
500 g di farina
5 uova
1 cucchiaio di sugna
100 g di zucchero
Buccia di limone grattata
Vaniglia
Sale
Per il ripieno
200 g di noci
200 g di nocciole
200 g di mandorle
100 g di uva passa
100 g di pinoli
250 g di zucchero
Per finire:
olio di girasole
zucchero a velo
Assemblare tutta la frutta secca
con lo zucchero e lasciar riposare per 2 giorni in una ciotola coperta in
luogo fresco
Procedere alla preparazione della
pasta: mettere la farina su un piano da lavoro, fare la fontana e metterci
dentro il resto degli ingredienti. Impastare fino a che si stacca dalle mani e
formare una palla; coprire e lasciar riposare per 30 minuti.
Stendere la pasta e formare dei
quadrati di 15 cm di lato, mettere sopra ognuno 2 cucchiai di frutta secca e
avvolgere come un piccolo cartoccio. Mettere in una padella capiente abbondante
olio e friggere i dolci un po’ per volta. Scolarli e una volta raffreddati
cospargere di zucchero a velo.
Note personali: Questo procedimento è quello antico e tramandato dalle nonne. Io ovviamente ho apportato le mie modifiche che comunque danno dei risultati soddisfacenti.
Anziché lasciar "inzuccherare" la frutta secca per due giorni preparo tutto al momento.
In alternativa alla frittura preferisco la cottura in forno, adagiando i dolcini sulla carta da forno e cuocendoli a 170° finché non assumono un bel colore biscottato.
Una parte di zucchero si può sostituire con qualche cucchiaiata di miele, ottenendo un risultato più caramelloso.