venerdì 6 febbraio 2015

Pane con lievito madre alla farina di grano saraceno con autolisi





Ritorno alle mie origini, a ciò che sento più vicino alle mie inclinazioni, a ciò che fa vibrare le corde delle mie emozioni più profonde: il pane. E dire pane per me significa lievito madre.
Presenza fissa nel mio frigo, in quel barattolo alto e stretto, che ormai rinfresco quando ne ho voglia. Può passare una settimana o un mese, lui è sempre pronto a ripartire vigoroso e vitale ogni volta meglio di prima. Mi da delle immense soddisfazioni e ne sono orgogliosa. Molti ne parlano come un figlio, ma io per principio non abbraccio questo pensiero, per rispetto dei miei tre figli, che seguo senza mai abbassare la guardia come ognuno di loro fosse un figlio unico.
Ma poi mi ritrovo a guardare il mio lievito madre con lo stesso orgoglio con cui guardo uno dei miei pargoli, a volte mi accorgo che, mentre lo tiro fuori dal vasetto, formulo dei pensieri come quando mi raccomando con uno di loro di prepararsi bene per il compito di matematica, altre volte mi è capitato di rinfrescarlo, uscire e poi ritornare a casa e scoprire che nonostante una mia breve assenza lo ritrovo che tocca l'orlo ed è pieno di buchi e così d'istinto ho voglia di baciarlo attraverso quel vaso allo stesso modo che bacerei quel figlio che ha preso il massimo nel compito.
Ecco, nonostante propositi e principi, ogni giorno il mio lievito madre mi fa cadere nella sua trappola.
Ma veniamo a questo pane.
Una farina acquistata per fare i pizzoccheri, piatto adatto in questa stagione di freddo e di pioggia, che vi farò vedere un'altra volta.
Ma un poco ne ho tenuta da parte per provare a fare il pane.
L'ho presa come una sfida come fu per il pane di segale, perché questa farina la vedevo ostile per la panificazione.
Ma avendo cieca fiducia nel mio lievito, che è forte e vitale, ho voluto provarci ugualmente.
Ho cominciato con una piccola percentuale, ma è venuto ugualmente molto scuro, leggermente amaro e si sentivano tanto quelle scagliette caratteristiche della buccia di questo grano.
Ideale per la colazione, con la marmellata di pere sopra un velo di gorgonzola dolce o della ricotta di bufala si è rivelato una goduria per il palato allo stato puro.
Poi quello avanzato l'ho usato per fare dei canederli che trovate qui.


Ingredienti
150 g di farina di grano saraceno
300 g di farina 0
120 g di lievito madre
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino raso di sale
270 ml di acqua

Preparazione
Setacciare la farina di frumento, aggiungere la farina di grano saraceno e infine aggiungere tutta l'acqua. Amalgamare grossolanamente senza impastare e lasciar riposare per quattro ore (autolisi).
Trascorso questo tempo aggiungere il lievito madre, il miele e il sale messo su di un lato della ciotola.
Impastare brevemente poi rivoltare su un ripiano e continuare a impastare fino ad avere una massa elastica, morbida e che non appiccichi più alle mani.
Formare un filone o una pagnotta a proprio piacimento e sistemare su un telo infarinato. Coprire con un altro telo e lasciar lievitare in forno spento 4/6 ore e comunque fino al raddoppio.
Riscaldare il forno a 230°, inserire un pentolino con acqua, Fare dei tagli sul pane e infornare. Dopo 10 minuti estrarre il pentolino, abbassare a 200° e lasciar cuocere altri 20 minuti. Dare dei colpetti sulla base del pane: se "suona" di vuoto è cotto

10 commenti:

  1. Carissima Antonietta, ho lo stesso tuo atteggiamento nei confronti del mio lievito madre. E' un vero atto d'amore reciproco :-)
    Bellissimo il tuo pane, perfetto e sicuramente con un gusto straordinario!
    Un abbraccio!!

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    1. Qualcuno dice che sui blog sta spopolando questa "moda".
      Ma in realtà è una riscoperta di una di quelle realtà più antiche dell'uomo
      Semplicemente quello che è stato la base del sostentamento dell'uomo

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  2. Guardo con i tuoi stessi occhi il mio lievito madre e non più quelle attenzioni maniacalòi dell'inizio,ora davvero lo uso tutti i giorni o dopo un mese...è immortale ahahah!Tesoro questo pane è una visione,poi l'ho immaginato con una spalmata di ricotta di bufala e non ci ho capito più nulla...meraviglia Antonietta bella!

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    1. Infatti leggendo dei tuoi lievitati avevo già intuito di questo tuo rapporto con il lievito madre.
      Proprio con la ricotta di bufala l'ho divorato!!!

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  3. Complimenti per la ricetta!!! Io non sono come te, anzi voi (leggendo i commenti), lo curo, lo coccolo, lo alimento, ma poi mi rendo conto che non lo uso tanto come dovrei!!!!
    Un abbraccio

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    1. Ciao Mila, se ci fai la mano vedrai che ti risulterà semplice preparare qualsiasi cosa!

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  4. antonietta ma è un sesto senso ?
    ieri ho parlato di te con mio marito della bufala che da tanto che non mi arriva
    e della mia lunga assenza qui sui vari blog
    lo ripeto i bimbi più esigenze il lavoro ed un trasloco in atto
    speriamo mi riprendo presto
    bellissimo questo pane complimenti

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    1. Veronica non solo sesto senso ma anche affinità elettive e coincidenze.
      Anche io un trasloco ormai compiuto ma ancora tanti piccoli lavori da completare e pacchi da aprire,un lavoro, come sai, che mi impegna anche i fine settimana e i bimbi, ormai due di loro non sono più bimbi ma mi impegnano più di quando erano piccoli.
      E a pagare lo scotto di tutto questo è il mio amato blog che trascuro davvero tanto ma resta sempre un prezioso angolino dove mi rifugio per ritrovare me stessa,i miei amati lettori e tanti cari amici blogger.
      E la tua pizzeria c'è sempre? In primavera verrò a trovarti!

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  5. un gran bel pane, grazie di tutte le informazioni

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  6. Le foto, la ricetta, il pane... qui è davvero tutto rassicurante. E in una piovosa mattina di martedì è quello che ci vuole! :)
    a presto

    Giulia

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