martedì 28 febbraio 2012

About me

Questa sono io a due anni e la foto da sola “la dice lunga”. Buongustaia nata (peso alla nascita kg 4,8), a 6 mesi, quando mi davano la pappa protestavo tra una cucchiaiata e l’ altra perché intollerante ai tempi di attesa. Poco più di un anno già mangiavo da sola roba da grandi, seppure abbia amato omogeneizzati e biscotti Plasmon fino a 6 anni. Quando con la testa arrivavo poco oltre i ripiani della cucina, mi alzavo sulla punta dei piedi per sbirciare nelle pentole e guardare quella misteriosa alchimia che trasformava quelle cose fredde e morte in pietanze succulente che apprezzavo da vera buongustaia. Amavo aiutare nonna e mamma: volevo passare il ditino negli gnocchi per dargli quella forma concava; volevo girare la cucchiaia di legno nella ciotola per veder amalgamare l’impasto delle torte; volevo farcire io le pizze che poi la mia mamma infilava nel grande forno a legna. Intorno ai 10 anni ho fatto da sola il mio primo dolce: una ciambella al burro.
 Da allora è cominciata per me una marcia senza sosta  nell’universo della cucina. Autodidatta: osservavo, sperimentavo e proponevo; mai ho voluto che mia madre mi si mettesse vicino per spiegarmi come fare un sugo o una pasta e fagioli. Ho iniziato a comprare riviste, copiavo ricette dal televideo, le ritagliavo dalle scatole della pasta, del cacao, dalle bustine del lievito…In seguito ho iniziato a comprare libri, ancora insoddisfatta sono passata al web. Ho capito finalmente che questo è un viaggio senza fine, una scoperta continua e meravigliosa, un arricchimento e uno scambio inesauribile.

Classe ’73, figlia unica, sposata con Stefano, figlio unico, dal ’96; un informatico che mi fa un po’ da cavia per le mie creazioni culinarie e un po’ da consulente per il  mio blog che curo personalmente. Mamma per scelta di tre figli, maschi.
Impiegata presso l’azienda dei miei cugini come addetta alla vendita all’ingrosso, sul posto e tramite spedizioni, di un prodotto che tutto il mondo ci invidia: la mozzarella di bufala campana dop. Qui potete visitare il sito dell’azienda, qui potete leggere qualcosa’ altro. Amo il mio lavoro, amo le persone con cui sono in contatto, amo quel meraviglioso prodotto che vedo nascere e poi partire per le destinazioni più disparate.
 Sul lavoro apprezzo l’onestà, il rispetto per le persone, il parlare gentile, la solidarietà e il riconoscimento delle doti che una persona possiede. Amo essere ottimista, guardare oltre le difficoltà e i problemi. Ho una parola di incoraggiamento e un sorriso per chiunque.
Ma ho anche un sogno nel cassetto, e se avessi una doppia vita lo realizzerei subito: avere un ristorantino tutto mio, magari inserito in un agriturismo, dove posso coltivare tutti i prodotti da impiegare in cucina.
Il blog? No non è nato per mettere ordine nelle mie ricette né perché voglio semplicemente condividere la mia passione. Ho voluto misurarmi con me stessa, sfidare le mie capacità, buttarmi in qualcosa più grande di me.
Visitavo i blog, ammirando quelle meravigliose ricette creative che mai avevo trovato fino ad allora da altre fonti; ammiravo quelle foto perfette, che più delle ricette scritte rendevano l’idea di quelle delizie.
Il mondo della blogosfera ho sfoderato un fascino su di me che non so descrivere a parole……..
Tutto il resto sarà storia, da fare insieme a chi mi segue, chi mi incoraggia, chi mi sostiene.

lunedì 27 febbraio 2012

Torta di mele

Nella mia vita ho provato una ventina di versioni di questo dolce, tutte buone, ma ero sempre insoddisfatta perché tendevano ad appiattirsi e diventare cremose. Poi , a settembre, alla sagra della mela annurca, in uno stand ho visto una torta di mele alta e soffice e incuriosita ho chiesto la ricetta, che tra gli ingredienti prevedeva 1 bustina e ½ di lievito in polvere. Questa indicazione mi ha quasi fatto ridere davanti alla signora perché non ho mai creduto che più si mette lievito più il dolce si alza, però non si sa mai, ho voluto seguire alla lettera le indicazioni! Inoltre in casa non avevo latte intero, ma parzialmente scremato, per cui visto la buona riuscita del dolce ci tengo a elencare proprio quello tra gli ingredienti. Il dolce l’ho replicato altre volte ed è stato sempre soddisfacente, però se mi chiedono di preparare la solita torta di mele di sempre li accontento lo stesso.
 
Ingredienti

200g di farina
200g di zucchero
2 uova
200ml di latte parzialmente scremato
100g di burro
3 grosse mele
(4 per chi usa le annurche)
1 limone bio
1 bustina e ½ di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Preparazione

Montare a lungo nel robot da cucina, con il gancio a fruste zucchero e uova. Nel frattempo grattugiare la buccia di limone e spremerne il succo. Sbucciare le mele, dividerle a spicchi e poi a fettine e coprirle con buccia e succo di limone. Sciogliere il burro nella metà del latte, aggiungerne il resto e versarlo nel robot alternativamente con la farina setacciata, il lievito e il sale. Una volta esauriti gli ingredienti, togliere le fruste, versare le mele nell’impasto, amalgamare e trasferire in uno stampo  di 25 cm di diametro imburrato e infarinato. Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 45/50 minuti.




                                                                        

sabato 25 febbraio 2012

Premio Cake Blog di Qualità




Ieri ho avuto la gradita sorpresa di ricevere un altro premio


Le regole di questo premio sono:
-nominare e ringraziare chi gli ha donato il premio
-linkare il blog di chi l’ha nominato
-condividere 7 ricette dolci che gli hanno cambiato la vita
-nominare altri 10 cake blogger a cui vorrà dare il premio e comunicarglielo
Il blog che mi ha assegnato il premio è Burro e zucchero,  della mia cara amica virtuale Francy, sempre così gentile e attenta verso di me, e che spesso mi ha dimostrato una vicinanza che va ben oltre la rete e tutti i premi assegnati: grazie di cuore carissima!
Il mio non è un cake blog seppure  amo molto fare i dolci, ma in effetti ne ho postati davvero pochi; un po’ perché mi sono concentrata di più sui primi; un po’ perché la mia presenza non è stata costante nel tempo. Sei di questi che nominerò già li ho pubblicati, il settimo avevo intenzione di condividerlo oggi.


Mi scuso con chi mi segue, ma questo passaggio mi mette un po’ di disagio , perché, come dicevo riguardo l’altro premio, se nomino qualcuno mi sembra di fare un torto a qualcun altro. Prendiamola semplicemente come un gioco! 

Passo il premio a:
 E lo passerei ancora ad altri,altri,altri.............

venerdì 24 febbraio 2012

Filetti di merluzzo all'arancia con sformatini di carciofi

Un giorno passando da La cucina di Esme vidi i suoi filetti di rombo al mandarino con sformatini di zucchine e fu amore a prima vista. Anziché replicarli, mi ispirarono questa ricetta per tre ragioni: mi piace molto il filetto di merluzzo; ho un’abbondanza di arance sul mio albero; con le arance ci abbino volentieri i carciofi.
Risultato: buonissimi e raffinati. Giudizio emanato dalla mia cavia.

Ingredienti

4 filetti di merluzzo
250ml di spremuta d’arancia
70g di burro
200g di bechamel
4 carciofi
2 uova
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
Farina
Sale
Olio evo
Aglio


Preparazione
Innanzitutto preparare la bechamel secondo le dosi usuali e lasciarla intiepidire. Pulire i carciofi, togliere i petali esterni fino ad arrivare ai cuori, tagliarli in otto spicchi e stufarli in un tegamino coperto con olio, aglio e sale. Mettere in una ciotola 200g di bechamel, aggiungere le uova, i carciofi cotti e spezzettati , i formaggi e un pizzico di sale, amalgamare tutto e trasferire in 4 stampini da creme caramel imburrati e cuocere a 170° per 20 minuti.
In un tegame di ghisa antiaderente mettere a freddo il succo d’arancia, il burro e un pizzico di sale, mettere sul fuoco e quando inizia a sfrigolare infarinare i filetti di merluzzo e trasferirli nel sughetto. Cuocere a fuoco dolce per 5 minuti per ogni lato. Una volta cotto impiattare, mettendo accanto a ogni filetto uno sformatino e irrorando il tutto con il sughetto filtrato.  




giovedì 23 febbraio 2012

Gnocchi sardi alle verdure


In occasione dell’inizio della quaresima, giorno di magro, e in risposta agli incoraggiamenti ricevuti con il mio precedente post, a proposito di dieta, ho pensato di preparare questo piatto vegetariano, semplice ma gustoso. Per chi non preferisce la versione light, basta aggiungere più formaggio o magari una cucchiaiata di panna fresca, ma già così  è sufficiente per soddisfare qualsiasi palato.

Ingredienti
320g di gnocchi sardi
1 melanzana
2 zucchine
1 peperone
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
½ cipolla
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di olio evo
½ bicchiere di vino bianco
Sale



Preparazione
Mettere a scaldare in una padella di ghisa antiaderente l’olio con la cipolla e lo spicchio di aglio, aggiungere zucchine, melenzane e peperoni tagliati a cubetti e spadellare per un paio di minuti, sfumare con il vino bianco, salare, togliere l’aglio e lasciar cuocere coperto per 10 minuti. Nel frattempo cuocere gli gnocchi sardi, versarli nella padella, mantecare, aggiungere il parmigiano e servire.
Volendo si può sostituire il parmigiano con del pecorino o magari con un buon caciocavallo stagionato. Inoltre ottimo con una spolverata di pepe.




domenica 19 febbraio 2012

The versatile blogger

Sono già passate un paio di settimane che ho ricevuto tre nominations per il premio "The versatile blogger",da parte delle mie amiche dei blog: Burro e zucchero, Il mestolo magico e Ziaincucina E' stata una piacevole e gradita sorpresa.E' un premio che consiste nell'elencare sette punti che contraddistinguono la persona che lo riceve e nominare altri 15 blog ritenuti versatili.Mi scuso con le mie amiche per non aver risposto subito a questo premio: in realtà per me  è un periodo molto impegnativo e mi sono limitata a pubblicare dei post di ricette e visitare i miei blog preferiti. Per me pensare di nominare altri quindici blog  richiedeva tempo, attenzione e cura .Sono andata letteralmente in crisi perché se pensavo a uno mi sembrava di fare un torto a un altro.Noooo!! Non ci sono riuscita: tutti i blog che conosco, che seguo e che mi visitano meritano pienamente questo premio. Chi è versatile per le foto, chi per la qualità delle ricette,chi per la simpatia che apre il post. Lo meritate tutti,tutti,tutti. Però vi posso elencare le sette caratteristiche che mi contraddistinguono(negative e positive).
Premesso e scontato che amo i miei splendidi figli, il mio adorato marito e i miei cari genitori, i quali sono la ragione della mia vita, il motivo per cui mi alzo la mattina e che mi fa andare avanti durante la giornata, e premesso che mi riesce difficile parlare di me stessa, vi posso dire che:

1 Per i miei 40 anni vorrei per regalo una 500 vecchio tipo
2 Amo la campagna e quindi
3 Vorrei vivere in una fattoria e
4 Vorrei gestire un agriturismo
5 Odio l'arroganza e la prepotenza
6 Vorrei dimagrire almeno 10 kg però
7 Sono una golosona

sabato 18 febbraio 2012

Rendi il tuo blog a impatto zero

L'ecologia è un problema che tutti noi dovremmo porci. Anche avere un blog può alla lunga contribuire all'esaurimento delle risorse naturali ed ad aumentare l'inquinamento. Infatti l'energia elettrica che il server impiega viene generata come tutte le cose attuali sfruttando per più dell'80% le fonti non rinnovabili come carbone, petrolio e metano.

Grazie ad un'iniziativa ambientalista promossa da  www.DoveConviene.it posso finalmente annunciare che il mio blog è da oggi ad impatto zero!




L'iniziativa in questione si chiama "il mio blog è CO2 neutral" ed il suo funzionamento è molto semplice: il blogger dichiara la sua disponibilità ad abbattere l'impronta ecologica del proprio sito e DoveConviene.it, in collaborazione con iplantatree.org, provvederà a piantare un albero in zone soggette a processi di riforestazione.

L'effetto benefico di questa iniziativa è garantito. Ogni anno infatti un blog o un sito internet producono in media 3,6 kg di anidride carbonica, un albero invece è in grado di assorbirne ben 5 kg annui.

La partecipazione da parte dei blogger è totalmente gratuita ed il modo di aderire è semplice ed intuitivo.
DoveConviene è da sempre molto attento all'utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo. Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati come (
auchan,
esselunga,
expert,

solo per citarne alcune) vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphones iPhone e Android, attraverso una comoda applicazione. Ecco alcuni esempi di volantini digitalizzati:


Conbipel -> http://www.doveconviene.it/volantino/conbipel
Darty -> http://www.doveconviene.it/volantino/darty
Obi -> http://www.doveconviene.it/volantino/obi
Conforama -> http://www.doveconviene.it/volantino/conforama

DoveConviene vuole scoraggiare l'abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l'utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.
Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7




Cosa vuol dire essere “carbon neutral” ?
E' il sogno dell'ecologia e significa eliminare l'anidride carbonica che si produce.
Come? Piantando alberi nel mondo!
Bilancia il CO2 prodotto dal tuo blog (o sito): partecipa,
pianta gratis 1 albero e trasforma il tuo blog in “carbon neutral”
"Il mio blog è carbon neutral" è un'iniziativa che ha l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Noi piantiamo 1 albero per il tuo blog e in questo modo neutralizziamo la tua produzione di anidride carbonica per 50 anni!
Perché DoveConviene.it sostiene l'iniziativa?
Il nostro lavoro - trasformare I volantini di carta in volantini digitali - aiuta a risparmiare carta e salvare gli alberi, adesso vogliamo aiutare anche a piantarne di nuovi.
Grazie per avermi seguito fino a qui.

giovedì 16 febbraio 2012

Sono 15 anni che sei arrivato





Era una domenica e avevo quello “strano” mal di schiena; così dissi al tuo papà e da quel momento tutto si rincorse velocemente fino a quando mi fu detto: è ora, deve nascere. Che paura, nonostante quei nove mesi di attesa e di preparazione, mi sentivo così piccola di fronte ad un evento così grande per me!
 Poi l’ansia e la trepidazione di vederti e di tenerti fra le mie braccia mi facevano ripetere di continuo: prendilo, portamelo, dammelo! Finché il tuo papà non ti appoggiò accanto a me.
 Ti guardai estasiata e rimasi senza parole, con le lacrime negli occhi ringraziando il Cielo per il più grande miracolo che si compiva per me in quel momento.
E da allora è stata una meravigliosa avventura. Accompagnarti nella crescita non è stato facile per me: momenti di dolore, sensazioni di incapacità e di inadeguatezza, grande senso di responsabilità……ma poi anche io sono cresciuta con te, gli ostacoli ho imparato ad affrontarli e a superarli, ho imparato ad andare oltre, come una Resurrezione. Ora, il mio obbiettivo è solo quello di camminare insieme a te.
Non è facile, ci sono momenti di silenzio e di incomprensioni tra di noi, però voglio solo che tu sappia che io ci sono, che se mi apri tu la porta io entro, che per me tu sei il bene più prezioso, che io voglio solo la tua serenità e la tua felicità. Sono felice di essere diventata la tua mamma 15 anni fa.
Buon compleanno, mio piccolo grande tesoro! 




martedì 14 febbraio 2012

Timballini di bucatini con polpettine di alici e friarielli

Per creare questo piatto mi sono ispirata al classico timballo di ziti napoletano. Ho usato i bucatini per una questione di praticità, in quanto stanno meglio in una forma piccola(gli ziti tendono a scappare via dalla cocotte). Al posto delle polpette di carne ho usato quelle di alici e ho sostituito il sontuoso ragù napoletano con i napoletanissimi friarielli. Per completare tutto una salsa di provolone stagionato, che io amo tanto.


Ingredienti

240g di bucatini
80g di alici fresche
1 panino da 50g
20g di provolone del Monaco grattugiato
1 uovo
1 pizzico di pepe
Prezzemolo
Pangrattato
400g di friarielli
1 cucchiaio di colatura di alici di Cetara
1 spicchio di aglio
Olio evo
Sale
Per la salsa al provolone
150g di provolone del Monaco
150g di panna fresca
150ml di latte



Preparazione
Pulire le alici, mettere i filetti ottenuti nel frullatore, aggiungere il panino ammollato, l’uovo, il provolone, pepe, prezzemolo e sale. Azionare fino ad ottenere un impasto fine. Mettere sul palmo della mano del pangrattato, prelevare un po’ d’impasto, rotolarlo sulla mano per dare forma a delle polpettine della grandezza di una nocciola e adagiarle man mano su un piatto spolverato sempre di pangrattato. Esaurita l’ operazione friggerle in olio caldo e metterle da parte.

In una padella a parte soffriggere delicatamente aglio e olio e calare i friarielli lavati senza sgocciolarli eccessivamente, salare, coprire e cuocere per una decina di minuti. A questo punto dividerli a metà: una parte frullarli con il loro liquido di cottura, l’altra tagliarli grossolanamente con un coltello.
Cuocere i bucatini, scolarli, condirli con i friarielli sia frullati che spezzettati, con le polpette,la colatura di alici e un po’ di provolone grattugiato. Trasferirli nelle formine individuali, precedentemente unte di olio e spolverate di pangrattato, compattarli con le mani e rifinire con altro olio e pangrattato. Coprire con fogli di alluminio e cuocere in forno a 200° per 20 minuti. Togliere l’alluminio e gratinare per 5 minuti. Spegnere e lasciar riposare 10 minuti. 


 Nel frattempo preparare la salsa: mettere in un tegamino provolone, panna e latte e far sciogliere a bagnomaria amalgamando con una frusta.
Metà di questa salsa dividerla in 4 piatti, adagiarci sopra i timballini sformati e nappare con la restante salsa.




giovedì 9 febbraio 2012

Tortine integrali

Potevo chiamarli muffins, perché quella è la forma e quelli sono gli stampini in cui li ho cotti. Però non me la sono sentita: è semplicemente una torta allo yogurt  nella versione integrale trasformata in tortine.
Il motivo è una questione di praticità: non avendo né cereali né biscotti per la colazione dei miei figli e avendo poco tempo a disposizione(45 minuti dalla mia sveglia alla loro partenza per la scuola)mi dovevo inventare qualcosa di goloso e veloce, avendo come alleati gli ingredienti utilizzati e il mio pratico fornetto che si riscalda davvero in un batter d’occhio. Quindi facendo la mia torta in mini formato ho risparmiato notevolmente sui tempi di cottura, poi con il freddo che fa in questi giorni mi è bastato mettere le mie tortine per 3-4 minuti sul davanzale della finestra che si sono sformate a meraviglia e le hanno potute gustare ancora calde e fragranti.

Ingredienti
1 yogurt da 125g
200g di farina integrale
200g di zucchero di canna
1 cucchiaio di miele di castagno
50g di burro
2 uova
Sale
Lievito per dolci

Preparazione
Mettere nel robot da cucina uova e zucchero e azionare, poi aggiungere lo yogurt, la farina a cucchiaiate, il burro fuso, il miele, il sale e infine il lievito setacciato. Imburrare e infarinare degli stampini da muffin, versare il composto a cucchiaiate fino a due terzi dal bordo, infornare a 170° e cuocere per 20 minuti.







martedì 7 febbraio 2012

Chutney di cipolle rosse e mele annurche

Il mio frigo è pieno di salse: maionese, ketchup, senape ,al curry, di soia, al vino….qualcuna preparata da me, altre comprate. Quella che mi mancava ancora era  il chutney. Non avendola mai trovata nei negozi, mi sono cimentata io nella preparazione. Si può variare abbastanza negli ingredienti base, mentre ci sono alcuni elementi che sono fissi e che la caratterizzano nel gusto come i chiodi di garofano, lo zucchero, l’aceto.
E’ una salsa tipica della cucina indiana, usata per accompagnare riso, carni o verdure e diffusa in Europa dagli anglosassoni nel periodo del colonialismo.

Ingredienti

2 cipolle di Tropea
2 mele annurche
4 cucchiai di zucchero di canna
6 bacche di ginepro
10 grani di pepe
6 chiodi di garofano
1 tazzina di aceto di mele 
1 tazzina di aceto balsamico di Modena Igp

Preparazione

In una pentola di ghisa antiaderente tostare delicatamente il ginepro, il pepe e i chiodi di garofano per pochi minuti per far sprigionare gli aromi delle spezie.
Aggiungerci le cipolle tagliate a fette, la mela tagliata a dadini non sbucciata, lo zucchero e l’ aceto di mele.
Cuocere a fuoco lentissimo per 1 ora, coperto. Trascorso questo tempo, versare nel tegame l’aceto balsamico e cuocere ancora 5 minuti.
Trasferire in vasetti di vetro puliti e chiudere. Si conserva in frigo per alcuni mesi.
Ottima per accompagnare arrosti di carne o carni alla griglia e formaggi stagionati.
Io l’ho provata nella crèpe, insieme a una fetta di mortadella e del provolone piccante: sublime!
Su un crostino integrale con Castelmagno e confettura di fichi: golosa!









Ma è buonissima anche semplicemente spalmata su una fetta di pane casareccio. 





sabato 4 febbraio 2012

Cavolini di Bruxelles speziati

Questi, detti di Bruxelles in effetti non lo sono. Originari dell’Italia, importati in Belgio dai legionari romani.
Nella loro numerosa famiglia, si racconta, che essi siano i più ricchi di vitamina E, quindi  vantano proprietà antitumorali per eccellenza. Inoltre, come il resto della famiglia, hanno proprietà antiulcera, antianemica, antistress, con funzioni neuroprotettive, combattendo quindi nervosismo e irritabilità………
Potremo continuare all’ infinito a decantare tutte le doti medicamentose di questi piccoli germogli, però c’è una grande nota dolente: il loro sapore non è molto amato.
Il sentore predominante è l’amaro, difficile da eliminare nonostante tutti gli accorgimenti: l’ideale è bollirli per 5/7 minuti in acqua con un po’ di aceto e poi procedere alla normale esecuzione della ricetta.
Io le ho provate tutte, ma l’amaro è sempre lì. Quindi ho preparato questa ricetta, con la speranza di camuffare quell’odioso sapore e devo dire che il risultato è……si sente ancora l’amaro. Però tutto sommato si riescono a mandare giù. Le dosi sono per due persone: io e mio figlio, entrambi accomunati da quell’ atteggiamento di voler assaggiare tutto, sperimentare sapori nuovi, conoscere tutto quello che concerne l’ universo del cibo. Però essendo più o meno 9 cavolini un’ assaggino lo può fare anche una terza persona( meglio ancora così finiscono prima).




Ingredienti

200g di cavolini di Bruxelles
1 arancia bio
10g di burro
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 puntina di curry
1 puntina di fecola di patate
Sale
Aglio



 Preparazione

Ricavare delle zeste dall’arancia, sbollentarle per 1 minuto, passarle in un colino, raffreddarle con acqua corrente e metterle da parte. Spremerne il succo e metterci in ammollo l’ uvetta.
Intanto cuocere i cavolini a vapore per 10 minuti. In un tegame a parte mettere a freddo tutto il resto degli ingredienti, tranne le zeste, amalgamarli delicatamente con un cucchiaio di legno e cuocere a fuoco dolce fino ad ottenere una crema dalla consistenza fluida. Una volta cotti, aggiungerci i cavolini, spadellarli brevemente, impiattare nappando con la cremina rimasta e guarnendo con le zeste di arancia.






mercoledì 1 febbraio 2012

Torta Caprese


“Il piacere della tavola attira nella sua rete uomini semplici e regnanti”.
Questa frase , scritta sulla copertina del libro Zeppole, struffoli e chiffon rosso, rappresenta un po’ quello che il mio post vuole comunicare. Questo libro, della scrittrice sorrentina Cecilia Coppola, è la ricerca meticolosa dell’origine storica di svariate pietanze tipiche della Penisola Sorrentina, della Costiera Amalfitana, di Capri, di Napoli. Pietanze all’ origine povere, diffuse tra i contadini del posto, venivano proposte  in occasione della venuta di regnanti, letterati, attori e altri personaggi famosi che arrivavano in questi luoghi incantevoli per trascorrere dei momenti di relax.
E in questo libro è raccontata anche l’origine della Torta caprese. Erano gli anni venti del secolo scorso e, si racconta che, il cuoco Carmine Di Fiore dimenticò di mettere la farina in un dolce a base di mandorle preparato per tre malavitosi, arrivati a Capri per acquistare una partita di ghette per Al Capone. Errore imperdonabile per un cuoco! Ma questo dolce piacque tanto a queste persone che vollero il nome. Da allora si diffuse rapidamente con il nome di Caprese.
Dolce a base di mandorle e cioccolato, basso, croccante fuori e morbido dentro: niente farina, niente cacao, niente aromi, niente lievito. Ulteriori aggiunte sono altre torte ma non la Caprese. Inoltre c’è la versione al limoncello e la versione bianca resa famosa dal grande pasticcere amalfitano Salvatore De Riso, le quali meritano un post a parte.
Ma veniamo alle dosi, che ho proporzionalmente ridotto rispetto alla ricetta originale, per adeguarla al mio stampo a cerniera di 25 cm di diametro.

Ingredienti

240g di mandorle
4 uova
200g di burro
200g di cioccolato fondente
160g di zucchero

Preparazione
Spezzetare il cioccolato fondente, aggiungerlo alle mandorle, trasferirli in un frullatore e, a intermittenza, ridurre tutto a una polvere sottile e omogenea.
A parte separare i tuorli dagli albumi, nei primi aggiungere lo zucchero e con le fruste elettriche ottenere una crema spumosa. A questa aggiungere cioccolato e mandorle, il burro fuso e raffreddato e infine gli albumi montati a neve soda a cui si è aggiunto precedentemente un pizzico di sale.
Trasferire tutto in uno stampo imburrato generosamente e cuocere in forno preriscaldato a 170° per circa 45/50 minuti.
Una volta raffreddata cospargerla abbondantemente di zucchero a velo.





Ottima gustata anche con una profumata Salsa alla vaniglia








Preparata così: Mettere una stecca di vaniglia Bourbon incisa a metà in 250ml di latte, portare a ebollizione, spegnere e lasciare in infusione per 15 minuti. In un tegamino a parte battere un tuorlo d’uovo con 25 g di zucchero e un cucchiaino raso di fecola di patate, aggiungere il latte alla vaniglia filtrato e una noce di burro. Cuocere fino a che la salsa velerà il cucchiaio senza mai farla bollire.







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