Simile solo
nel nome a quella cilentana, infatti è una sorta di zuppetta calda da versare
sul pane biscottato, è parente più stretta alla panzanella toscana,
che è un’insalata fredda con pomodori, cipolla e cetrioli completati con pane raffermo
bagnato e sbriciolato.
Questo è un
piatto povero della mia terra, diffuso tra i contadini di una volta che
riciclavano il pane ormai secco accompagnandolo con i pomodori che si potavano
dietro dalla campagna.
Affamati e
desiderosi di ristoro diventava il re dei piatti: fresco, sbrigativo e buono.
Si sa, un
tempo, con poveri e semplici ingredienti si realizzavano piatti che davano
grandi soddisfazioni. Anzi, diciamocelo pure, proprio questi piatti oggi si
stanno rivalutando: grandi chef e blogger li reinterpretano in ricette creative
e palati sopraffini ed esigenti li cercano sempre di più sulle loro tavole.
Questa ricetta mi frullava in testa già da un po' di giorni, perché, pur nella sua semplicità, mi è molto cara, legata ai ricordi della mia infanzia e alle tradizioni della mia terra.
La mia nonna e poi la mia mamma hanno da sempre preparato il pane in casa con il lievito madre, senza planetaria e senza MdP, solo loro hanno sempre saputo quanto fosse faticoso prepararlo e lo hanno sempre apprezzato e amato come una loro creatura. Sciuparlo? Mai, era peccato! Buttarlo? Idem!
Quindi,da questi valori e da questo profondo rispetto per un alimento semplice ma caro, abbiamo tante ricette legate al riciclo del pane.
Poi uno di questi giorni passando per il blog di Sandra, ho visto questa lodevole iniziativa a cui aderisco volentieri,con questa ricetta, senza pretese e senza presunzione.Un contest promosso da Virginia in collaborazione con ProgettoMondo Mal per proporre ricette che abbiano per protagonista il pane e creare così un calendario e un libro per la raccolta fondi per realizzare il progetto IO NON MANGIO DA SOLO
Ingredienti
600 g di
pomodorini rossi e sodi
300 g di
pane raffermo
1 cipolla
rossa di tropea
1 spicchio
di aglio
Basilico
Origano
Olio evo
Sale
Aceto rosso
Preparazione
Tagliare il
pane a pezzi grossolani, metterlo in una ciotola e coprirlo di acqua.
A seconda di
quanto è raffermo, lasciarlo a bagno. Il mio era un pane casareccio con lievito
madre di 5 giorni, per cui si è impregnato di acqua facilmente e il tempo e
stato brevissimo.
Scolarlo,
metterlo in una ciotola di servizio, aggiungere i pomodori tagliati in quattro,
la cipolla a fette sottili, l’aglio, il sale, l’origano, il basilico
spezzettato con le mani, l’olio e l’aceto.
Mescolare e
guarnire con foglioline di basilico fresco.
Mentre leggevo il tuo post stavo pensando che questa era una ricetta perfetta per "Io non mangio da solo"... e infatti non mi ero sbagliata! Ottima scelta per un contest veramente bello!
RispondiEliminaGrazie Elly cara!
Eliminaottima proposta per un contest meraviglioso...in bocca al lupo,buona serata:)
RispondiEliminaGrazie,comunque aderisco senza pretese
Eliminahai proprio ragione...i piatti più poveri, con semplici ingredienti, risultano poi essere i più ricchi di sapore!
RispondiEliminaquesto piatto è perfetto per il contest davvero lodevole!
baci
Quando si tratta di solidarietà tuttio abbiamo il dovere morale di dare il nostro piccolo contributo
EliminaBella davvero foto e descrizione, ma a me cara Antonietta quello che mi ha colpito e """" lievito madre, senza planetaria e senza MdP""".
RispondiEliminaNon ho niente contro le planetarie, anzi sicuramente e' di aiuto, ma se facciamo una ricetta della tradizione come il pane cafone, bhe' bisogna impastarlo a mano.
Che cosa e' sto MdP????
A presto
Sei sempre tu: schietto, sincero e leale con una voglia di conoscere che non ha eguali: ebbene ora rispondo alla tua domanda.
EliminaMdP sta per Macchina del Pane!
Bello il tuo nuovo "header"!
RispondiEliminaOttima scelta quella di proporre questa ricetta povera, della tradizione, per ricordarci non solo da dove veniamo ma che preservare certe usanze è importante ed di questi tempi.. anche utile!!
Sabato ho preparato anche io un dolce col pane, una ricetta povera della tradizione vicentina..magari lo mando per l'iniziativa di Sandra!
Bacioni!
Per essere esatti, l'iniziativa l'ho vista da Sandra ma è di Virginia del blog Lo Spilucchino.
EliminaL'header nuovo(come il precedente) è il frutto del lavoro paziente e appassionato del mio amico Pasquale
Ciao Antonietta! Grazie mille per il tuo contributo e grazie per l'interessante digressione sulla "famiglia delle panzanelle".
RispondiEliminaEhi, ciao Virginia:può darsi che ci sarebbe stato qualcosa in più da dire, ma accontentiamoci di tanto!
EliminaQuesta secondo me è la ricetta giusta per il contest cui stai partecipando, La trovo perfetta, complimenti e auguri per il contest,Ciao.
RispondiEliminaProprio in questo caso............l'importante é partecipare
EliminaMamma che buona questa ricetta!!!!
RispondiEliminaApprovo!!!
Eliminami piacciono i piatti della tradizione contadina locale. Dalle mie parti, in Liguria, ci sono tanti piatti poveri che sono davvero buoni come ad es. le torte di verdura.
RispondiEliminaciao
Fantastiche!!!
EliminaLodevolissima iniziativa.Mi auguro che si formi una catena lunghissima di solidarietà tra blogger. Un appauso a te x questo bellissimo piatto che ci riporta all'infanzia,ai sapori genuini....Forse mancavano i privilegi di oggi,ma sicuramente apprezzavamo di più i veri valori della vita..... IN BOCCA AL LUPO
RispondiEliminaTI ABBRACCIO..... RITA
Grazie Rita sempre così profonda con le tue riflessioni
EliminaCiao, ho preparato la tua acqua cecata per THE RECIPE-TIONIST di questo mese, l'abbiamo molto apprezzata, grazie per la ricetta :-)
RispondiEliminaA presto ...