Certe volte
quando si parla di pasticciotti si intende e si allude a faccende che si
svolgono in cucina, non propriamente dolci ma tutto ciò che tiene impegnati
parecchie ore se non giornate, distraendo la persona da altre attività.
Premesso questo,
da quando curo questo mio spazio virtuale, mio cugino, nonché datore di lavoro,
approfitta che da parte mia parta una disattenzione, un errore o peggio un
discorso inerente , per punzecchiarmi scherzosamente e puntualmente dirmi che
oramai penso solo ai pasticciotti.
L’altro
cugino-datore se la ride e addirittura ha ribattezzato me e il mio blog con
questo nome, facendomi dedicare da colleghi compiacenti di turno canzoni
inerenti il tema culinario.
Ma non è finita.
Il terzo cugino-datore addirittura parlando di internet, di connessione o di
applicazione sostituisce il tutto
con questo nome.
Ad esempio se
sparisce l’icona dell’applicazione dal desktop e poi viene ripristinata, lui
rivolgendosi a me dice: vedi è tornato il pasticciotto!
“No, basta miei
cari, non ne posso più!”, mi son detta un giorno, “ora mi invento una
preparazione, la battezzo pasticciotto e ve la dedico”.
Innanzitutto mi
son messa in rete per verificare se esistesse qualcosa con questo nome e con
gran meraviglia ho constatato che è un dolce tipico del Salento: esiste
davvero, non è solo un modo allusivo di parlare!!!
Un giorno,
trovandomi dalla mia amica Maria Teresa, attenta conoscitrice della cultura
salentina, le chiesi di questo dolcino. Ma lei mi spiegò che il pasticciotto era
anche un dolce delle nostre parti, fatto con pasta frolla, crema pasticcera e
amarene sciroppate. Meraviglia delle meraviglie subentrò in me, lasciandomi per
un attimo attonita e incredula; lei per darmene una testimonianza prese dalla
sua antica collezione di utensili in rame tre formine, simili ai moderni
stampini per crostatine, e me li mostrò. Mai visto niente di simile! La cultura
e le tradizioni della mia terra ancora oggi mi riservano sorprese, e sono
sicura che c’è ancora tanto da scoprire!
Intanto a voi
lettori lo presento mentre io assaporo un guscio croccante e friabile che, come
uno scrigno, racchiude una crema
morbida e vellutata
.
.
Ingredienti
Per la frolla
450 g farina 00
200 g burro
200 g zucchero
2 uova intere
L’ho preparata
con il robot da cucina, nel boccale largo. Ho messo gli ingredienti nel
seguente ordine con le lame di plastica in azione: prima il burro ammorbidito a
temperatura ambiente, lo zucchero, le uova, uno alla volta e infine la farina
in un colpo solo. Appena l’impasto è divenuto una palla, staccandosi dalle
pareti, ho spento, l’ho prelevato avvolgendolo in una pellicola e fatto
riposare per due ore.
Per la crema
pasticcera
500 ml di latte
4 tuorli d’uova
4 cucchiai colmi
di zucchero
4 cucchiai rasi
di farina
la scorza di un
limone
una noce di
burro
Con una
mandolina ricavare la scorza del limone molto sottile, evitanto la parte bianca,
aggiungerla al latte e portare a ebollizione lasciandola poi in infusione per
15 minuti.
In un tegame a
parte amalgamare con una frusta i
tuorli con lo zucchero; aggiungere alternando la farina e il latte a cui è stato
tolto la scorza e passare tutto attraverso un colino a maglie fitte.
Cuocere a
bagnomaria a calore moderato,
girando continuamente col la frusta, finché non abbia raggiunto la giusta
consistenza; spegnere, aggiungere il burro, continuando a girare e far
raffreddare. Per evitare che asciughi in superficie, girare spesso; in alternativa si può coprire
con della pellicola per alimenti.
Per completare
amarene sciroppate
A questo punto
stendere la pasta frolla tra due
fogli di carta da forno, ritagliare delle sagome un po’ più grandi del bordo
superiore delle formine e rivestirle, farcire poi con la crema pasticcera e per
finire adagiare al centro un’amarena sciroppata. Coprire con altra pasta frolla,
sigillare i bordi pizzicandoli e spennellare con dell’albume battuto.
Cuocere in forno
preriscaldato a 170° per 15 minuti e comunque fino ad ottenere un aspetto biscottato.
Prima di
assaggiare, far raffreddare almeno un oretta.
Con queste dosi
ho ottenuto 7 Pasticciotti in formine piccole e uno più grande di 12 cm di diametro.
Mi è avanzata però un po' di pasta frolla e vendo quindi
gli albumi non utilizzati per la crema pasticcera, ho pensato di fare dei
biscotti. Non vi do le dosi perché ho fatto tutto ad occhio.
Ho messo in un
frullatore un pugno di mandorle, dopo averle tritate finemente ho aggiunto la
pasta frolla, gli albumi, un paio di cucchiai di farina integrale e un
cucchiaio di zucchero. Ho steso tra due fogli di carta da forno, ho ritagliato
con una formina rotonda, ho spolverato con zucchero di canna muscobado e ho cotto
per 15 minuti a 160°. Non sono friabili ma in compenso non ho buttato via
nulla.
Ogni volta che passo di qua mi riservi sempre delle stupende sorprese, e come spesso accade le ricette ci legano, tu ed io.
RispondiEliminaForse non lo sai mai noi da circa quattro anni passiamo le nostre estati in Salento. Un piccolo scorcio di paradiso poco prima del tacco d'Italia, con spiaggie bianche e mare cristallino. Giornate semplici ma gioiose, perfette per ricaricarsi e rilassarsi. E la nostalgia del Salento me la porto dentro tutto l'inverno, contando i giorni che mi separano dalla partenza. Da cultrice del cibo (leggi: gran mangiona :-) ) associo sempre un ricordo culinario e per il Salento non possono non essere i pasticciotti. Per cui quando son arrivata qui ed ho visto i tuoi mi è venuto un colpo! che meraviglia!!! puoi dire ai tuoi datori di lavoro nonchè parenti :-)che il tuo pasticciotto è stupendo e per me va al di là di una semplice ricetta: è uno scrigno di emozioni e di ricordi! grazie cara, sei speciale come sempre! un bacione, Francy
Francy cara secondo me quest'anno ci incontreremo proprio nel Salento, perché la mia amica Maria Teresa, avendo lì una casa, mi ha invitato a passarci qualche giorno.Ci faremo sicuramente delle abbuffate di mozzarella, pasticciotti e pasta tirata a mano!!!!
EliminaCiao! fossero così tutti i pasticci! davvero una golosa idea e il cuore di amarena è un'idea libidinosa!!!
RispondiEliminabacioni
Devono essere buonissimi..grazie per aver postato questa ricetta!!
RispondiEliminaBaci
Rosy
I Pasticciotti li conosco bene, un tempo frequentavo assiduamente il Salento, quando era sconosciuto ai più. Complimenti per il blog, il post ed in particolare per gli stampi che invidio ardentemente a tua cugina. Mi raccomando, da vecchio, qual sono e questi discorsi lo confermano, usateli, fateli continuare a vivere, non si consumano, non abbiate paura. Se ti fa piacere passa da me, troverai anche del salentino, del resto sono tarantino, di straforo ma anch'io se sento la pizzica, sia pur da seduto, non riesco a star fermo. http://cucinasuditalia.blogspot.it/
RispondiEliminaCaro Mimmo, il tuo blog lo conosco bene e ogni volta appena posso vengo per una sbirciatina; le tue ricette sanno tanto di casa nostra!!!
EliminaMi fa piacere aver ricevuto la tua visita e aver notato il tuo interessamento per il mio post.
Per quanto riguarda la pizzica è sempre grazie a Maria Teresa che l'ho conosciuta; sono una pigrona-pantofole-poltrona dipendente e nonostante ciò anche io devo riconoscere l'effetto coinvolgente della pizzica.
Grazie, a presto!
Ciao Antonietta, piacere di conoscerti! sono contenta di aver trovato nella mia prima visita al tuo blog la ricetta dei pasticciotti, che sono un dolce che amo tantissimo. Mio marito è del Salento, dove andiamo molto spesso facendo incetta ogni volta di pasticciotti da portare al nord (tutti ormai se li aspettano al nostro ritorno). La ricetta salentina prevede l'uso dello strutto nella frolla, che dà all'impasto un sapore e una friabilità molto particolare.
RispondiEliminaCiao :)
Mari
Ciao Mari, grazie per il tuo gentile commento.
EliminaSapevo dello strutto come ingrediente indispensabile nel pasticciotto leccese, ma come spiego nel post ho voluto fare una ricetta alla mia maniera a cui ci sono arrivata con vari passaggi.
Sicuramente ora mi sono incuriosita e credo che mi metterò alla ricerca del pasticciotto originale
Pasticciotto anche per me...con doppia crema e doppie amarene, please!
RispondiEliminammmm io li adoro!!!!! li mangerei tutti!!!!!=)
RispondiEliminapassa da me, mi farebbe piacere! =)
Style and Trouble
Sotto lo strato più compatto, si scioglie un cuore tenero e dolce... capita anche a noi persone, no? :-)
RispondiEliminaCome vorrei un pasticciotto ora, a leggerti mi è venuta voglia di sapori unici dei Sud...