Con l'Mtc n 54 stiamo assistendo a un moderno Rinascimento: un modo nuovo di concepire il miele, sdoganandolo da elemento salutistico presente nelle tisane della buonanotte o nel latte per riprendersi da acciacchi influenzali e infiltrarlo a tutto tondo in menù completi, dall'antipasto al dolce.
E sono stata felicissima di questa novità proposta da Eleonora Colagrosso e Michael Meyer, del Blog Burro e Miele in un post interessantissimo che ho letto con un'avidità tipica di una bimba che succhia il miele dal ciuccio (azione da non fare mai con i neonati, infatti il dott.Meyer ci ha messo in guardia riguardo i rischi di botulino infantile) visto che io sin dalla notte dei tempi avevo già battuto queste strade: sulla mia tavola, ovviamente felice corollario di formaggi stagionati o erborinati , tocco impercettibile nei miei arrosti di carne, presenza imponente nelle cipolline, la furbata nelle mie paste frolle. E negli ultimi tempi avevo osato renderlo protagonista nel ripieno dei ravioli e in una rustica e salutare torta integrale dei sette vasetti alle prugne.
Materiale per presentare una ricetta per la gara ne avevo, mi sono sentita sicura sin dal primo momento, visto che è stato sempre una presenza fissa e fondamentale nella mia credenza, anzi negli ultimi giorni era affollata contemporaneamente da quello di sulla, di borragine, di castagno, di melata, con cui potevo davvero sbizzarrirmi e poi quelli più comuni e "scontati" di acacia e di millefiori.
Ma dopo l'esaltazione iniziale è subentrato in me lo sconforto, perché qualsiasi idea la vedevo banale. Mai fatto tante prove, mai scritto tanti appunti, mai sfogliato tanti libri e mai navigato così tanto per il web affinché avessi potuto trovare qualcosa che mi ispirasse e lasciasse il segno dentro di me.
Finalmente con il De Re Coquinaria tra le mani, intriso di ricette con il miele, mi imbatto in quel dolce di latte che tanto somiglia a un budino. Ma ne volevo fare una versione salata!
Da accompagnare a una preparazione alla maniera di Corrado Assenza.
Questi professionalmente è un pasticciere in quanto è docente di Pasticceria d'Autore presso il Master della Cucina Italiana, ma lui fondamentalmente "cerca il sale negli zuccheri e lo zucchero tra i cristalli di sale". A lui le categorie che separano i saperi non sono mai piaciute, perché la natura stessa non è dolce o sapida. Mi affascinano i suoi piatti dove molto spesso c'è il miele, che sta lì per esaltare i sapori salati; mi affascina il suo "Miele con il mare dentro", alici marinate al miele su letto di arance e capperi canditi. La ricetta non è nota, ho cercato indegnamente di replicarla e quando era pronta, quando era già pronto il mio budino salato al latte di mandorla, con scorza d'arancia e semi di finocchietto, ho sentito un impeto in me: che quel letto d'arance di Assenza non poteva essere sostituito da un delicato budino, ma esigeva un'esplosione di sapore. Per cui in men che non si dica, quando idea e azione si sono confuse in un solo istante, ho dato vita a un orange curd al miele.
Ingredienti
20 alici fresche
1 cucchiaio di sale grosso
1 cucchiaio di miele millefiori
65 ml di aceto bianco
20 g di sale fino
30 g di miele millefiori
buccia di 1/2 arancia
1 cucchiaino di semi di finocchietto
olio extravergine d'oliva
Disporle in una pirofila, cospargerle con il sale grosso e il cucchiaio miele e far marinare in frigo, coperto con pellicola, per 6 ore.
Sciacquare di nuovo, tamponare delicatamente sistemare in un contenitore e congelare per tre giorni.
Scongelare poi in frigo.
Scaldare l' aceto bianco, sciogliere il sale fino e i 30 g di miele millefiori, far raffreddare e versare sulle alici; lasciar marinare a temperatura ambiente per 1 ora.
Scolare e condire con buccia di arancia grattugiata, semi di finocchietto e olio.
Orange curd al miele
100 ml di succo di arancia
20 g di miele di acacia
10 g di amido di mais
15 g di burro
1 pizzico di sale
Trasferire in una ciotolina e far raffreddare.
Servire in cucchiai finger food, con l'orange curd alla base e un filetto di alice arrotolato sopra.
Completare con la buccia di limone e un seme di finocchietto.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n54 del mese di febbraio dell'Mtc
Come sempre molto utile l'infografica di Dani da utilizzare per gli abbinamenti con il miele
complimenti Antonietta, per la tenacia, la ricetta superlativa e io mi sento, al tuo confronto, piccina picciò, perchè tanto ignorante, ma ho letto il tuo post tutto d'un fiato e semplicemente ... ti ammiro, un abbraccio Helga
RispondiEliminaHelga ma così mi fai commuovere
EliminaTi abbraccio forte
Ero molto tentata anch'io di fare una marinatura sale e miele per le acciughe ma non così bella. Bel gioco dolce-agro-salato. Anche queso è un'ode alla Sicilia, Assenza ne sarà onorato!
RispondiEliminadirei che tutto il tempo impiegato ne è valso proprio la pena...piatto unico e molto invitante
RispondiEliminaDimostri la tua bravura ogni giorno di più, in un crescendo che mi lascia ogni volta ammirata ed incantata.
RispondiEliminaRielabori le ispirazioni crando dei piatti assolutamente tuoi, dove si vede nettamente il tuo tocco di classe.
Queste alici con la doppia marinatura e gli abbinamenti che proponi ne sono il risultato.
Strepitosa come sempre!
E che gola fanno quelle alici!!! Bravissima Antonietta
RispondiEliminaCavoli Antonietta che meraviglia già solo solo per gli occhi...per il palato..rifalle che sto passado :*
RispondiEliminaho appena lasciato l'orange ca Elena e ne trovo un altro in un abbinamento che è un capolavoro. sarà che l'agrodolce mi ha sempre stuzzicato parecchio, questa ricetta mi paice da matti :)
RispondiEliminaun abbraccio, buona serata
Siamo entrambi meravigliati di fronte a tanto studio, perseveranza e passione.
RispondiEliminaAbbiamo letto ricetta e post più volte per captarne le sfumature diverse.
Michael assapora il piatto mentalmente come solo lui sa fare.
Ci offri una preparazione delicatissima, equilibrata, con ingredienti semplici, quodidiani e nostrani.
Ci offri mare e terra, pesce e miele, il dolce, l'acre e il sale. Tutto bilanciato in modo perfetto e presentato in maniera impeccabile, sia su piatto che nei cucchiai.
Siamo molto positivamente colpiti.
Grazie
Eleonora e Michael
Wow che spettacolo! Complimenti davvero, un abbinamento studiato nei dettagli!
RispondiEliminaLe tue acciughe marinate sono a dir poco di una eleganza e una cura incredibile Antonietta..... E visto che qui nel mare Cantabrico di acciughe ce ne sono a volontà mi hai dato una stupenda ispirazione per una prossima ricetta!!!
RispondiEliminache bel piatto e sicuramente buonissimo!Complimenti davvero elegante. Ci siamo unite al tuo blog per seguire sempre le novità1 Ciao a presto!
RispondiEliminaQuando non sai cosa scegliere... compra il meglio e non te ne pentirai. Scopri il miele millefiori. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2NTQxNTQ0OSwwMTAwMDAwOSxtaWVsZS1taWxsZWZpb3JpLTFrZy5odG1sLDIwMTYwNzA2LG9r
RispondiElimina