Sono una
patita del riciclo, sono la paladina del “non si butta via niente”!
Chi mi
conosce lo sa, chi è invitato a casa si aspetta di trovarsi nel piatto qualcosa
a cui gli ho cambiato il corso del destino.
Il pane è
uno di questi, il pane a casa mia è il principe del riciclo con gnocchi, torte
e polpette.
E il
canederlo da me non era un forestiero.
Monica del blog One in a Milion, vincitrice
dell’Mtc n 43, non poteva rendermi sfidante più felice!
Quando avevo
letto nel regolamento che non c’erano limiti per il numero di ricette, subito
in me c’è stato quel fervido fremito del genere “m’illumino d’immenso
Avevo
pensato di provarne minimo tre/quattro versioni. Un paio sicuramente ispirate a
dei piatti della mia Campania e poi a ruota libera con quello che mi suggeriva
l’istinto.
Ma questo
mese mi ha tenuta davvero impegnata oltre tutte le mie aspettative.
Tralasciando le solite piccole grandi incombenze che ultimamente mi stanno
tenendo lontana anche dal mio amato blog, finalmente ho concluso con il
trasloco che mi stava letteralmente assorbendo tutte le energie.
E’ un’elaborazione
pari a un lutto, è uno stravolgimento di tutta una vita che ormai sembrava aver
preso il suo corso ed essersi stabilizzata con quei format così precisi.
Ma poi ti
ritrovi a dover tutto riorganizzare, a studiare, valutare finché non arrivi
sfinito al termine di tutto.
E quello che
è stato penalizzato di più è la cucina, salvo qualche impegno su altri fronti a
cui ho dovuto assolvere a tutti i costi, delegando a mia madre l’incombenza di
provvedere a tutto.
Ma i
canederli, come dicevo, fanno parte di quelle ricette che preparo con piacere,
quelle ricette che al solo pensiero ti confortano e ti gratificano.
Appena
saputo il tema feci la ricetta di Monica passo passo, senza cambiare una
virgola e come pensavo, riuscita la primo colpo!
Lei
raccomanda di saggiare, di fare una prova cottura, ma io a istinto andai a
colpo sicuro, fiduciosa della buona riuscita; e così fu e così è stato questa
seconda volta.
Per il brodo
500 g di
verza
300 g di
patate
1 carota
1 cipolla
2 coste di
sedano
5 grani pepe
nero
100 g di
gambetto di prosciutto crudo
1 cucchiaio
di sale grosso
2 lt di acqua
Mettere in
una pentola dai bordi alti tutte le verdure tagliate a pezzi grossolani, il
prosciutto crudo e il sale.
Portare a
bollore e lasciar cuocere semicoperto per un paio di ore.
Prelevare
verza e patate e tenere da parte; colare il brodo per eliminare il resto delle
verdure e rimetterlo in pentola
Per la vellutata
Verza e
patate prelevate dal brodo
2 scalogni
1 spicchio
di aglio
100 g di
burro
1 piccolo
peperoncino
sale
In una
casseruola sciogliere a fuoco dolce il burro, aggiungere lo scalogno, lo
spicchio di aglio e il peperoncino e lasciar imbiondire. Aggiungere la verza e
le patate, salare e infine coprire con un po’ di brodo. Far cuocere una mezz’oretta
poi con il frullatore a immersione ottenere una vellutata da tenere in caldo.
Per i canederli
300 g di
pane raffermo
200 ml di
latte intero
2 uova
130 g di
provolone piccante
100 g di
mortadella al pistacchio
1 cucchiaino
raso di sale fino
1 pizzico di
pepe
1 cucchiaio
colmo di farina
Parmigiano
Ridurre il
pane a piccoli dadini e porlo in una ciotola; battere le uova con il latte e
versare sul pane. Lasciar riposare una ventina di minuti mescolando per un paio
di volte. Impastare saggiandone la consistenza che deve essere morbida ma non appiccicosa.
Con un
coltello tritare il formaggio e la mortadella, aggiungerli al pane ammorbidito,
aggiungere il sale, il pepe e la farina. Impastare e aggiungere la farina. Compattare
e formare le palline
Cuocerli
nella pentola con il brodo, senza ammassarli, per 5 minuti.
In un piatto
fondo versare un mestolo di vellutata, adagiarvi sopra 4 canederli e completare
con una spolverata di parmigiano.
Antonietta, anche io come te ho sperato di riuscire a farne più di una versione e a dire il vero nella mia mente la seconda versione era già pronta. Ma questo mese mi ha vista assorbita completamente in vari impegni che mi hannop tenuta lontana dalla cucina e mi hanno lasciato solo qualche giorno per provare. La tua versione, come la mia, parla di montagne e nel tuo caso parla di Valtellina :) Ci ritrovo quasi tutti gli abbinamenti dei pizzoccheri e questa cosa mi piace parecchio. Mi pare di sentirne il profumo da qui :)
RispondiEliminaQuel pane scuro ed aromatico è bellissimo, e rende ancor più caldo questo tuo piatto profumato.
RispondiEliminaIl riciclo sta alla base, senza sottrarre né sapore né unicità.
Il formaggio morbido accompagna la mortadella, in un connubio di oleosità saporita equilibrata dal pane, che compatta e gli dona quell'interno ben fatto. Il brodo è caldo, invernale, le cui verdure intelligentemente si riciclano in una vellutata densa di aromi con l'aggiunta di picchi di sapore.
Grazie Antonietta!