Un giorno
ricevo l’invito da Cecilia Buonomo, delle edizioni Cinquesensi, a
partecipare, con una mia ricetta, a un volume sulla pasta, della collana EXTRAricette. Viste le varie vicissitudini avute
in questo periodo, non prendo in considerazione la mail. Poi facendo una pulizia nella mia
casella ormai intasata, rivedo la mail in questione e subito in me incomincia
un susseguirsi di idee per come organizzarmi subito con la mia adesione a
questo progetto, l’esecuzione della ricetta, le foto, la pubblicazione. Tutto
questo affanno perché mi ha entusiasmata molto il tema della collana: l’olio
extravergine d’oliva, in tutte le interpretazioni, dall’antipasto al dolce.
Sono
oltretutto felicissima di dare il mio contributo per rivalutare ancora una
volta questo nostro grande prodotto, purtroppo preso di mira in queste ultime
settimane addirittura dal New York Times. Ha pubblicato 15 vignette in cui è
descritto il suicidio dell’olio, sottolineando le contraffazioni a cui è sottoposto.
Questa notizia purtroppo ha fatto il giro del mondo, ha alzato un gran
polverone, etichettando ancora una volta noi italiani come un popolo di
imbroglioni, favoriti dalla politica e dalle mafie. Poi lo stesso New York
Times sapete cosa ha fatto? Ha ridimensionato la notizia, modificando alcune
vignette e ha fatto degli aggiusti qua, ha messo delle toppe là per rendere più
soft quello che ormai era già irreparabile.
( La serietà
dei vecchi tempi del New York Times dov’è andata a finire?)
Sembra un
destino inalienabile quello di dover subire ciclicamente delle accuse riguardo
a prodotti che sono delle eccellenze e un vanto per la nostra economia. Non si
può negare che le frodi esistono, gli imbroglioni ci sono, però abbiamo anche
tanti organi di tutela che combattono senza mai abbassare la guardia; abbiamo
il nostro buon senso; abbiamo produttori di fiducia a cui rivolgerci; abbiamo organi di informazione accreditati.
Io intanto
ho un concetto che mi guida: diffidare dei prezzi troppo bassi. Io non comprerò
mai un olio che costi meno di 6-7 euro.
Per me l’olio,
scontato dirlo, è il protagonista indiscusso della mia cucina e della mia
tavola, perché impareggiabile, oltre che per le note qualità organolettiche e
salutistiche, come “esaltatore di sapidità”. Quando non ho proprio nulla da
cucinare ripiego su una pasta all’olio,
e ogni volta mi ritrovo soddisfatta di aver cucinato il miglior piatto in
assoluto.
Ma come
renderlo ancora più protagonista?
Non il
solito sugo, non il solito impasto, non il solito filo a crudo ho cercato di
interpretare, ma ho voluto spingermi oltre finché non ho trovato l’apoteosi del
gusto ottenuta proprio grazie all’olio.
L’estrazione
degli aromi e degli umori di erbe e spezie attraverso l’olio caldo e mantenuto
tale per tempi lunghi, usato poi per condire la pasta e fagioli.
Garantisco un
concentrato di sapore unico e impareggiabile; provare per credere!
Ingredienti
400 g di pasta tipo pantacce
400 g di
fagioli già cotti
Qualche rametto
di rosmarino
Qualche foglia
di salvia
½ cucchiaino
di pepe in grani
½ cucchiaino
di finocchietto
1 piccolo
peperoncino intero
2 spicchi di
aglio in camicia schiacciati
Sale
8 cucchiai
di olio extra vergine di oliva
Preparazione
In un tegame
di 22/24 cm di diametro versare i cucchiai di olio e tutte le erbe e spezie;
mettere sulla fiamma più piccola
abbassando quanto più possibile e lasciar lì a riscaldare. Non deve
assolutamente sfrigolare ma solo riscaldare per un tempo lunghissimo che può
durare anche 35/40 minuti. In questo modo le erbe e le spezie rilasceranno i
loro aromi, fondendosi ed equilibrandosi, grazie all’azione termica dell’olio. Intanto mettere la pentola con l’acqua e
quando bolle cuocere la pasta. Un minuto prima del termine della cottura,
aggiungere i fagioli all’olio aromatico, poi scolare la pasta e aggiungere
anche questa nel tegame, mantecare e lasciar riposare per due minuti.
Impiattare e servire.
Questa pasta
non ha bisogno di aggiunte di pomodoro o formaggi, perché questi andrebbero a
pregiudicare il risultato del piatto finito.
Con questo piatto partecipo a
Mattiniera stamattina !!!!
RispondiEliminaPurtroppo nella maggior parte dei casi ci facciamo male da soli, non siamo capaci di difendere il nostro territorio dal male, ma questo non capita solo da noi, leggendo ieri degli articoli gli altri non stanno certo meglio di noi.Ottima questa pasta e fagioli e il rosmarino mi ricorda tanto il 14 agosto 2013.
:-)
Anch'io, quando vedo al supermercato l'olio extravergine a 3 euro, penso che di olive ne abbia viste poche! Noi, che l'olio buono lo produciamo in tutt'Italia, possiamo andarlo a prendere direttamente dal produttore per maggiore sicurezza!
RispondiEliminaTu hai fatto un piatto strepitoso: buono l'olio e buone le sue capacità di estrarre tutti gli umori ed aromi dalle spezie che ci metti per la marinatura! Veramente un piatto da gustare con grande soddisfazione. Buona settimana
Ciao Antonietta, pensa che talvolta io ho modo di utilizzare un olio eccezionale: quello fatto direttamente con le olive del cognato di mio marito..il profumo, il sapore che ha non ha niente a che vedere con quello del supermercato (specie quello venduto a prezzo ridotto) e la resa, nella preparazione di tutti i tipi di piatti è superlativa...la tua pasta e fagioli è una meraviglia, utilizzando ingredienti di qualità non può che essere così...bravissima,ti faccio i miei migliori complimenti:)
RispondiEliminabaci
Rosy
In effetti fa male sentire parlar male di una nostra eccellenza, però quando vedo in giro certi prezzi dell'olio mi domando come fanno? Cosa c'è dentro? Anche io lo prendo direttamente dal produttore, un amico che ha gli ulivi sulle falde dell'Etna e che lo fa lui, portando le olive al frantoio. Dovremmo fare più attenzione a ciò che acquistiamo e portiamo sulle nostre tavole, solo così potremmo tutelarci. Bellissimo il tuo piatto, sano e gustoso.
RispondiEliminaQuesta pazzesca infamia sull'olio proprio non l'avevo sentita.. ma che bravi gli americani che parlano sempre tramite stereotipi di noi italiani, pizza, mandolino, truffe e mafia.. ma va là! di truffe ce ne sono dappertutto in ogni settore se è per quello. Come dici tu ci sono tante valide realtà e gli organismi di controllo, poi se si vuole vedere sempre l'aspetto negativo uno faccia un pò quel che vuole. Insomma, mi girano proprio, si capisce? Forse perchè l’olio buono là non sanno proprio cosa sia..
RispondiEliminaInvece tu lo sai bene, e lo sai anche usare. La tecnica di riscaldare l’olio per farlo diventare un egregio conduttore di sapori e profumi l’avevo già vista, applicata in modo così sapiente ad una minestra, no. E chi se non tu potevi pensarci?
Un piatto squisito nella sua semplicità, che non mancherò di provare! Questa iniziativa mi sembra splendida!
Un bacione enorme cara e a presto!
Ciao, che spettacolo di profumi e ingredienti per questo primo piatto!
RispondiEliminaBravissima.
baci baci
Antonietta carissima, come non condividere l'amore per l'olio, un alimento fantastico che potrebbe bastare semplicemente accompagnato da una fetta di pane? Quello che dicono a New York o altrove non dovrebbe toccarci, noi sappiamo di avere prodotti che il mondo ci invidia. Mi piace come hai proposto questa pasta, l'olio aromatizzato a cottura dolce sarà una prelibatezza. Un abbraccio
RispondiEliminaSlurp, che bella ricettina!!! Grazie mille e a presto
RispondiEliminaQuella padella con olio e odori emana il suo profumo anche attraverso lo schermo! :)
RispondiEliminaChe bel piatto!
Un bacione!
Ciao Antonietta, innanzitutto complimenti per il tuo blog e le tue ricette: davvero interessanti.
RispondiEliminaQualche tempo fa ho attinto da te per un ottimo piatto di pasta e fagioli e volevo mostrarti il post sul mio blog. Lo trovi qui http://www.mielemandorle.blogspot.it/2015/05/pantacce-toscane-con-fagioli-e-olio.html
Spero ti faccia piacere.
Un caro saluto,
Sabrina.